Tagliacozzo-San Benedetto. Il commento del capitano spirituale

I pronostici parlavano di una partita difficile e particolarmente importante per la classifica e per l’umore; i locali memori anche della fortunosa vittoria dell’andata partono infatti concentrati e determinati ad ottenere subito la vittoria, gli ospiti invece si presentano con un atteggiamento a dir poco “spavaldo” e con in volto ancora la soddisfazione della mostruosa rimonta contro la Jaguar domenica scorsa.
Come detto il Tagliacozzo parte come deve partire la squadra che non vuole mancare agli appuntamenti più importanti, ruba subito qualche metro ai reparti avversari ed impone ritmi di gioco che costringono il S.Benedetto a chiudersi e accusare i colpi inferti da Tocci e compagni.

Si inizia con un girotondo di conclusioni che portano la firma di Tocci, Letta, Giovarruscio, qualche tentativo di Tancredi ma nessun pallone che finisce in fondo alla rete, un ostacolo sembra però insormontabile ed è il numero uno ospite che sfoggia numeri da campione e chiude lo specchio a tutti.
Il gol è nell’aria grida qualcuno in panchina e proprio in una delle azioni più insistenti arriva l’occasione per sbloccare il risultato, viene giustamente assegnato infatti un calcio di rigore.
Sul dischetto Federico Tocci, lo specialista del gruppo, rincorsa, palla a destra…portiere anche. Intuito, parato e bloccato. Tutti che parlano di rigore sbagliato da Federico, io che dico rigore parato da Pisotta Nino, tra tutti il migliore in campo in assoluto.

Si torna negli spogliatoi e l’umore è a terra.

Di nuovo in campo il Tagliacozzo non cambia registro e continua a macinare gioco fino a quando Tocci sblocca il risultato con uno dei suoi numeri. 1- 0.
Ancora occasioni mancate solo per la bravura del portiere ospite, ancora individualità a fare da padrone a Tagliacozzo, è la volta di Damiani che viene pescato dall’ottimo Tarquini e si invola sul filo del fuorigioco a siglare la seconda rete piazzando di sinistro un facile pallone.

Di lì a poco solo confusione per un S.Benedetto che sembra ormai a corto di fiato in preda ad una squadra, quella di Colizza, cinica e spietata.